Pani ca’meusa
Questo articolo giaceva dimenticato nel pc da un bel po…..in fase di pulizia mi sono accorta di non averlo pubblicato e allora adesso eccolo qui
u pani ‘ca meusa
un po di storia sulla sua origine presa da qui
L’origine delle “vastedde ca’ meusa” si fa risalire al Medioevo quando a Palermo era presente un folto gruppo ebraico.
Alcuni componenti di questa comunità, fra le varie attività svolte nei mattatoi cittadini, eccellevano nell’arte di squartare e sezionare gli animali. La fede religiosa obbligava gli ebrei a non percepire denaro per il lavoro di macellazione, così a titolo di ricompensa trattenevano le interiora, che fatte bollire rivendevano ai “gentili” (cristiani) come farcitura di pane e formaggio.
Nel 1492, con l’allontanamento della comunità ebraica dai territori sottoposti al dominio spagnolo di Re Ferdinando II d’Aragona “il cattolico”, quest’attività passò presumibilmente ai “caciuttari”, che nel loro chiosco ambulante, oltre a servire il pane inzuppato nello strutto e riempito di formaggio, aggiunsero le interiora bollite e fritte.
Nell’ottocento nacquero poi le famose “focaccerie” dove, seduti al tavolo e serviti da eleganti camerieri, si poteva gustare la “vastedda” dopo aver risposto alla semplice domanda :” ‘a vuoli schietta o maritata? ”
La prima prevedeva la pagnotta ripiena di milza e altri grassetti appetitosi fatti sfrigolare nello strutto caldissimo, con soltanto un po’ di limone; la seconda aggiungeva della ricotta o caciocavallo a scaglie, attribuendo al formaggio “maritato” l’allegoria del velo da sposa.
Ancora oggi il “pani ca’ meusa” si prepara secondo tradizione: forchetta senza i denti centrali per non sbriciolare le fettine di milza; padella inclinata, nella quale in basso frigge lo strutto e in alto stanno le interiora.
Io mi sono limitata a fare la famosa vastedda o muffuletta e mio marito ha fatto il resto 😉
Ingredienti:
milza e polmone già bolliti
strutto per friggere
panini
Dopo aver fatto le muffulette con la ricetta che ho messo su
mio marito si è messo ai fornelli 😮 , ha messo due noci di strutto nella padella e non appena ha cominciato a sfrigolare ha versato a poco a poco la meusa , ha fatto rosolare per bene e
poi ha condito i panini,
una bella spolverata di caciocavallo a scaglie e……u pani’ca meusa è servito!!!
6 Comments
carlo.longo
13 Marzo 2014 at 21:23mi viene la voglia ……
pasteepasticci
13 Marzo 2014 at 21:33Eppena vieni qui te ne mangi quanti ne vuoi OK
monica
13 Marzo 2014 at 22:45macci chi pititto!!!
Qua non si trova la materia prima =(
pasteepasticci
14 Marzo 2014 at 8:55ma coome neanche nei supermercati???…..ci vuole una macelleria di fiducia che te la procuri 😉
monica
14 Marzo 2014 at 22:18si esatto!
che poi, se vai nella macelleria ti guardano pensando che sei matta a prendere gli scarti!
pasteepasticci
17 Marzo 2014 at 20:08Bisogna allora che vieni qui a mangiarlo 😉